Promuovere la reciproca conoscenza

Nel suo intervento durante l'evento en Plein Air di Roma e Kyiv del 2 ottobre il Professor Carlo Severati, Docente in quiescenza di "Storia dell'Architettura" presso l'Università di Roma Tre, ha sollecitato il pubblico presente e i partecipanti in video-conferenza a riflettere sulla necessità di una scoperta della complessa realtà culturale ucraina.

La location del Colle Pinciano a Roma, sottolinea il Professore, è circondata da segnali di abbandono: una statua risalente al Risorgimento e una struttura muraria che non ha conosciuto restauri recenti, ricoperta da piante di capperi incolti, tipici della macchia e del clima mediterranei. Di fronte il panorama che abbraccia idealmente l’Altare della Patria fino a raggiungere sul lato opposto la Basilica di San Pietro.

Il Professor Severati riconosce come l’Ucraina sia per lo più nota per la sua storia drammatica degli ultimi trent'anni. L'evento realizzato si inscrive in una manifestazione di diritti alla conoscenza dell'identità culturale e artistica nazionale a tutto tondo.

È significativo che due musei noti a livello internazionale come la Tate Gallery di Londra e il Musée d’Art Moderne di Parigi abbiano dedicato una mostra retrospettiva a Sonia Terk, un’artista ucraina che è entrata a pieno titolo nella Storia dell’Arte come Sonia Delaunay, cognome del consorte francese. A Parigi questa artista è sfuggita alle purghe staliniane e alle violenze naziste del Novecento.

A Sonia Delaunay si possono aggiungere altri nomi come quelli di Les Kurbas, Olexandr Bohomazov, Mykailo Boychuk, Anatoly Petrytsky. Tutti rappresentativi dell’Arte del secolo scorso.

Idealmente legate da questo progetto, le due città sono morfologicamente diverse malgrado la presenza dei colli su cui si sono sviluppate e i due fiumi che le attraversano. Come testimonia Simone Zoppellaro, in visita nella città ucraina nel maggio del 2020, Roma e Kyiv hanno in comune la presenza di murales. Di matrice idelogica a Roma, di lotta politica a Kyiv.

La Storia ha il compito di ricordare fatti tristemente accaduti sotto i Nazisti come i massacri di Babin Jar o la carestia di Holodomor durante il dominio staliniano negli anni Trenta.
L’Europa deve contemporaneamente riavvicinarsi all’Ucraina e gettare luce sulla sua lingua, la sua arte e la sua cultura. Questo evento si propone come uno dei tanti e futuri passi in questa direzione. 

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