Due fiumi. Due capitali. Mostra diffusa

KYIV

 







Mostra diffusa:
Punto Einaudi, via Bisagno 3
Tra Le Righe, viale Gorizia 29
L’Altracittà, via Pavia 106

12 Marzo

La mostra diffusa DUE FIUMI. DUE CAPITALI ha coinvolto tre luoghi espositivi nei quartieri Trieste/Bologna di Roma. Si è svolta a ridosso degli ultimi eventi che hanno posto l’Ucraina sotto i riflettori per una guerra tuttora in corso. 

Nonostante gli accadimenti recenti gli artisti partecipi di Roma e Kyiv hanno comunque portato avanti il loro progetto, nato da un’idea di Ala Zarvanytska, artista ucraina da anni residente a Roma, che unisce idealmente le due capitali attraverso una comunicazione che neanche la guerra, nella sua tragicità, è riuscita a interrompere. Le due città, fonte di ispirazione, hanno delle caratteristiche che le accumuna: sono entrambe attraversate da un fiume e sorgono su sette colli.

Il progetto si è concretizzato a partire da settembre con eventi di pittura en plein air che si sono svolti in luoghi simbolici e storicamente importanti delle due città. A Roma gli artisti romani e a Kyiv, in contemporanea, quelli ucraini.

L’intento e la finalità del progetto è promuovere attraverso lo scambio creativo e artistico la conoscenza dell’identità nazionale ucraina, da sempre negata e messa in ombra dal dominio e dalla supremazia russa.

La mostra presso la libreria L’Altracittà, sita in via Pavia 106 (Roma), insieme alle altre librerie dove sono state esposte le opere, ha ospitato i lavori degli artisti romani mentre per quelli degli artisti ucraini è stato lasciato uno spazio bianco con didascalie contenenti frasi degli artisti rimasti a Kyiv. Dopo il 21 febbraio, infatti, era stata persa traccia delle 24 opere spedite dalla capitale ucraina ma, come sottolinea una delle responsabili della libreria, è stato volutamente mantenuto lo spazio a cui erano destinate. 

La mostra documenta anche fotograficamente gli artisti durante la pittura en plein air nei giorni dei bombardamenti.

Durante l’evento c’è stato un interessante intervento della Professoressa Xseniia Konstantynenko, Storica dell’Arte Ucraina. Dal suo punto di vista la storia della cultura e dell’arte visiva di questo Paese ci aiutano a conoscerlo e capirlo meglio. Il mondo globalizzato di oggi cerca di sminuire il concetto di “nazionale” ma è evidente che la connotazione locale è vitale per ogni Stato.

Lo Stato noto come Russia non era in principio che il principato di Mosca.

Un esempio di appropriazione indebita di artisti e intellettuali ucraini esportati e propagandati come russi è Kazimir Malevich, che era ucraino. 

La Professoressa ha poi presentato un vero e proprio excursus dell’arte ucraina dal passato all’epoca contemporanea indicando le caratteristiche distintive dell’arte locale. 

Da fine Quattrocento gli ucraini coltivano una poesia rinascimentale molto fiorente. Kyiv ha un codice culturale aperto all’estraneo e, storicamente, è un luogo di incontro di civiltà.

L’Ucraina, continua, si può definire antropocentrica e non autocratica.

Nell’arte si rintraccia per esempio l’influenza bizantina, legata a culti pagani come si evince dalla centralità della figura femminile. Per secoli l’immagine sacra della Vergine incarna, per gli ucraini, la speranza.

L’espressività artistica raggiunge vertici maggiori nel ciclo della passione di Cristo dove il messaggio che l’arte trasmette è quello della vita che vince. L’arte barocca conosce invece un’umanizzazione del sacro. 

La realtà di questo Paese non è mai stata idilliaca eppure le guerre che hanno attraversato il suo territorio non hanno spento l’ispirazione artistica. L’arte per gli ucraini è stata una via di salvezza spirituale dal valore curativo. Per sopravvivere in condizioni che l’uomo attuale definirebbe “insopportabili”.

A conclusione dell’evento Ala, responsabile e ideatrice del progetto, ha raccontato la sua esperienza personale. Da quando è arrivata a Roma alla retorica domanda “Da dove vieni?” si è quasi sempre sentita riconosciuta come originaria della Russia e non del proprio Paese.
Con questa sciagura l’Ucraina ha smesso di essere trasparente agli occhi del mondo.

Mostra diffusa Libreria L'Altracittà, via Pavia 106, Roma


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